sabato 22 ottobre 2016

Wakatakeya Junmaiginjo "Tani"


Riprendo in mano il blog per una degustazione che già anticipo molto positiva. Spinto forse dalle temperature finalmente fresche, ho acquistato una bottiglia di sake, ma non in un negozio di liquori, bensì presso un negozio specializzato in prodotti biologici, soprattutto della provincia di Kumamoto, che qualche volta ha in frigo delle bottiglie davvero particolari.
Il sake di oggi è prodotto dall'azienda Wakatakeya (wakatake significa letteralmente "bambù giovane") di Tanushimaru, in provincia di Fukuoka. Tanushimaru è una piccola località famosa soprattutto per la sua produzione agricola, soprattutto frutta, in particolare uva da tavola. Tra l'altro, l'azienda di oggi possiede anche una cantina vinicola, i cui risultati, devo essere sincero, non sono degni di nota, purtroppo. Più sotto trovate il link diretto al sito internet aziendale. Ci sono anche alcune pagine in inglese. Il sito non è molto ben organizzato quindi è un po' difficile capire chiaramente la linea produttiva. C'è però una chicca, un sake credo invecchiato prodotto con un'antica ricetta, che appena lo trovo… Si tratta di un'azienda con una lunghissima storia alle spalle, essendo stata fondata nel 1699. La bottiglia in degustazione è il Junmaiginjo "Tani". Ricordo che la dicitura junmai indica che l'alcol presente è solo quello prodotto dalla fermentazione, e ginjo indica che dal chicco di riso viene polito più del 40% del suo peso. Tani è il nome di fantasia dato al sake e significa "ruscello (di montagna)".
Il sake è limpido, dal colore verdolino che ricorda quello di un vino bianco leggero, consistente. Al naso è immediatamente percepibile, direi quasi intenso, i profumi si riveleranno dopo qualche minuto complessi e fini: subito la buccia di banana verde, decisa ma non pungente, poi piano piano dei sentori fruttati più morbidi come la mela fuji, infine delle (lievissime) dolcezze come di pasta lievitata e degli sbuffi di zucchero vanigliato, ma sono davvero minimi. In bocca è secco, poco caldo perché l'acidità di questo sake addomestica il tenore alcolico, morbido; l'umami è quasi assente. Questo è un sake molto fresco e sapido. Anche la persistenza non è male.
Non nascondo che l'ho trovato piacevolissimo, molto fine. Soprattutto mi ha conquistato la sua notevole acidità che lo fa accostare subito ai vini bianchi. Un sake fantastico a tavola, secondo me, capace di contrastare con la sua freschezza lo zucchero presente in molti piatti giapponesi. Oggi però mi sono venuti in mente i ravioli di gamberi (o ancor meglio di calamari) al vapore, di chiara origine cinese, ma consumati molto anche in Giappone con la pronuncia giapponesizzata "shumai" (sui menù dei ristoranti cinesi italiani sono chiamati credo "shaomai").

wakatakeya.com

若竹屋 純米吟醸「渓」
agosto 2016
Alcol: 15%
Varietà: Yamada nishiki 100% coltivato nella provincia di Fukuoka
Chicco (seimai buai): 50%
Peso del sake (nihonshudo): n.d.
Prezzo: 1450 Yen + tax (720 ml)