lunedì 23 gennaio 2017

KI NO BI Kyoto Dry Gin (& tonic)


Parliamo di qualcosa di diverso, molto diverso. Parliamo di un gin giapponese. Questo distillato aromatizzato è probabilmente la bevanda alcolica che ha conosciuto il maggior revival negli ultimi anni, e che forse più ha saputo sfruttare quei meccanismi pubblicitari sottili che la rete internet permette. Sono (ri)nate quindi diverse distillerie e nuove etichette, e, se non altro, tutta questa attenzione ha portato con sé anche nuovi prodotti e maggiore qualità. Tra l'altro non nei confronti del solo gin, ma anche verso tutto ciò che gli gira intorno: mi riferisco ovviamente al maggior prodotto ad esso legato, l'acqua tonica. E in Giappone? Se in Europa ormai servire un gin tonic a base di Beefeater e Schweppes farebbe crollare la reputazione di un qualsiasi bar che si rispetti, in Giappone non siamo a questi livelli hipsterici. Forse è ancora presto, forse la moda non prenderà mai piede, in ogni caso non aspettatevi di trovare la bottiglietta di Fever-Tree sotto ogni bancone.
E' successo però qualcosa anche qui, perché un gin giapponese è nato proprio in una distilleria di Kyoto. Si chiama KI NO BI Kyoto Dry Gin ed è prodotto dalla Kyoto Distillery. Si tratta di un progetto nato pochi anni fa, e non a caso dall'idea di un non giapponese. Potete trovare tutte le informazioni su questo gin sul sito ufficiale in lingua inglese. Collegandomi a ciò che ho scritto più sopra, credo che il target sia principalmente il mercato estero. Visto l'esotismo e la rarità del prodotto, i cultori impazziranno, dato che alla vista farebbe sembrare un Monkey 47 roba da supermercato coop! Viene prodotto in piccole quantità e non è facile trovarlo nemmeno in Giappone. (Che io sappia è l'unico gin giapponese sul mercato. So che esiste un altro gin, mai provato, chiamato Kokoro con essenze giapponesi, ma non è fatto in Giappone.) Bene, ma com'è in effetti questo gin?
Sul sito ufficiale potete trovare la dettagliata spiegazione anche del metodo produttivo e dei botanicals. Su questi ultimi vorrei solo soffermarmi su alcuni, molto particolari e che denotano il gusto finale: lo yuzu, lo hinoki e il sansho. Lo yuzu, abbastanza conosciuto, è un agrume simile all'aspetto al limone; non se ne utilizza il succo, ma solo la scorza, estremamente profumata. Lo hinoki è un albero della famiglia dei cipressi, dal legno pregiato e profumato, usato per esempio per costruire lussuose vasche da bagno. Per ultimo il sansho, meglio conosciuto come pepe del Sichuan, molto usato nella cucina giapponese, e il cui profumo, se fresco e di ottima qualità, può addirittura avvicinarsi a quello del frutto della passione. La base alcolica è un distillato di riso.
Aspettavo di trovarmi di fronte ad un gin prepotentemente speziato e ruffiano, invece non è così. Oltre ovviamente al ginepro (l'unica essenza non made in Japan), l'aroma dello yuzu è il tema portante delle note olfattive, sicuramente. Poi però entrano in scena il legno di cipresso e infine la nota erbacea del sansho che ci accompagna a lungo con la sua freschezza. In bocca è decisamente secco. Secondo me un grande prodotto, la cui ardua ricerca appagherà i veri appassionati. Di ritorno dal Giappone, da mettere sicuramente in valigia assieme ai più classici whisky.

季の美 京都ドライジン
Alcol: 45%
Prezzo: circa 5000 Yen + tax (700 ml)
www.kyotodistillery.jp


Attenzione perché non è finita qui, mica ce lo beviamo liscio! Qui abbiamo voluto veramente strafare, andare oltre, quindi abbiamo lasciato perdere la solita tonica e l'abbiamo miscelato all'acqua tonica della N.E.O, azienda di Saga, specializzata in bevande analcoliche di qualità. E' una tonica infusa con il succo di shikuasa, l'agrume tipico di Okinawa. Moderatamente dolce, adatta a questo gin molto secco.

N.E.O Professional Premium Tonic Water
Prezzo: circa 200 Yen + tax (200 ml)
www.neo-premium.com

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